Ferrante Imperato

Naturalista e speziale napoletano
Incerto è il luogo e la data sia della nascita (Napoli, 1550 ca.) sia della morte (Napoli, 1631) ma le sue ricerche, le sue attività e i suoi scritti sono ben noti e non solo ai napoletani. Ignoto il periodo della sua infanzia, probabilmente vissuta a Napoli come il resto della sua vita, ma è conosciuto già speziale e naturalista, uomo affermato nella società per le sue ricerche e il suo lavoro. Sposato e con tre figli, Ferrante ha vissuto in un appartamento sito in via Monteoliveto a Palazzo Gravina (attualmente sede di Architettura dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”) al cui interno costruì il suo museo naturale o con nome tedesco Wunderkammer (camera delle meraviglie) tra i più famosi dell’epoca in Europa.

Frontespizio Dell'Historia Naturale

Frontespizio Dell’Historia Naturale

Da vero uomo di scienza amante del sapere per esercitare al meglio la sua attività di speziale allestì collezioni di animali, piante e minerali raccolti di persona, comprando o scambiando reperti con altri studiosi e ricercatori del mondo, anche con particolari anomalie. I reperti erano esposti nella sua casa che era aperta a tutti, dagli studiosi delle scienze naturali ai visitatori più curiosi ed era un luogo talmente conosciuto da essere riportato nelle guide storico-artistiche di quel periodo.
Imperato fece rappresentare (autore ignoto) con una xilografia una piccola parte dell’allestimento nell’apertura della sua opera Dell’historia naturale composta da ventotto libri e stampata a Napoli nel 1599 e tradotta anche in latino come opera postuma a Colonia nel 1695.
All’interno della sua opera espose i suoi studi: da quelli riguardanti l’idea “moderna” dei fossili all’importanza delle acque per il modellamento dei rilievi, dalla descrizione di alcune specie animali allora non conosciute a quella precisa della salinità del mare attraverso la serie stratigrafica nelle cave di pozzolana.
Il suo trattato non passò inosservato al Santo Uffizio sia per gli argomenti trattati sia per lo stile alchemico-iniziatico; ne è chiaro esempio il libro XXI.

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Libro vigesimoprimo.
Nel qual generalmente si tratta della medicina filosofica, secondo l’opra maggiore e minore. Ferrante Imperato, 1599

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Parte integrante delle sue collezioni è un ricco erbario, in parte disperso negli anni e in parte acquistato negli anni successivi alla sua morte da Nicola Cirillo (1671-1734), nonno di Domenico Cirillo, stimato botanico e medico napoletano. Attualmente una piccola parte è conservato nella Biblioteca Nazionale di Napoli.
Nella sua professione di speziale godette di ottima fama e stima da parte di molti, tanto che «fu eletto dai suoi colleghi partenopei membro del Consiglio di ispezione e sorveglianza dell’arte degli speziali, il Consiglio degli otto, che, oltre a controllare la correttezza dell’attività dei membri della corporazione, aveva anche il compito di sovrintendere alla preparazione dei composti farmaceutici più delicati» [Preti].

 

A M. Ferrante Imperato spetiale et semplicista eccellentissimo, et uno de gli Otto, in Napoli. Bartolomeo Maranta, 1572

Partecipò alla stesura del libro Della theriaca et del mithridato libri due di Bartolomeo Maranta nel quale l’autore si servì delle conoscenze e dell’esperienza di Imperato per descrivere con estrema precisione le procedure per preparare i due medicamenti citati nel titolo dell’opera. Dimostrò con fervore le sue conoscenze in farmacopea ai colleghi medici padovani che misero in discussione gli ingredienti e le procedure descritte nel libro di Maranta, sottolineando loro che medici e speziali dovessero essere considerati colleghi alla pari.
Nella sua vita ricevette molte cariche tra le quali, nel 1587, quella di governatore popolare della Gran Casa della Santissima Annunziata di Napoli all’interno della quale vi era una spezieria.
Fu vicino ai Lincei, di cui però forse non fece mai parte ma intrattenne relazioni con i più grandi studiosi dell’epoca: Giovan Battista Della Porta, Fabio Colonna, Tommaso Campanella, Bartolomeo Maranta, Col’Antonio Stigliola, Giuseppe Donzelli e persino con Galileo.
Prese parte nel 1611 alla napoletana Accademia degli Oziosi.

Bibliografia

  • Pietro Battaglini, Storia della Zoologia Napoletana, Napoli, Federiciana Editrice Universitaria, 2008.
  • Ferrante Imperato, Dell’historia naturale, Napoli, Costantino Vitale, 1599.
  • Bartolomeo Maranta, Della theriaca et del mithridato libri due, Venezia, Marcantonio Olmo, 1572.
  • Cesare Preti, http://www.treccani.it/enciclopedia/ferrante-imperato_(Dizionario-Biografico)/, Dizionario Biografico degli Italiani (2004).

 

Immagini

  • in testata: Museo di Ferrante Imperato, edizione Venezia, 1672 (Credit: Wellcome Library, London. Wellcome Images – wellcomeimages.org).
  • in evidenza: Ferrante Imperato, ritratto giovanile.